Errore in busta paga farmacista: titolare può richiedere le somme in eccesso?

Errore in busta paga farmacista: titolare può richiedere le somme in eccesso?

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Come deve essere gestita una richiesta di restituzione da parte del titolare della farmacia di un importo in eccesso – per errore calcolo ore in busta paga – riscontrato dal nuovo consulente della farmacia? Si può richiedere al dipendente di restituire importi, anche per il 2022, nonostante abbiano costituito reddito e i bilanci siano stati chiusi?

La comunicazione fa riferimento a un errore sulla percentuale del part time – riportato un numero maggiore di ore lavorate – ripetuto per mesi tra 2022 e 2023. È stato prospettato un calcolo al centesimo da trattenere nelle prossime buste paga. Da precisare che nella distribuzione delle ore non è stato mai distinto – e quindi retribuito – con la maggiorazione dovuta quelle lavorate nelle domeniche di turno.

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Domanda del 29 Luglio 2023
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Nota bene: La risposta a questo quesito è stata pubblicata più di un anno fa. Le informazioni contenute potrebbero essere obsolete

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Domanda Privata

Quando il datore di lavoro eroga delle somme in eccesso rispetto al dovuto – indebito retributivo – può recuperare le somme erogate in eccesso nel temine di dieci anni.

La restituzione concreta delle somme erogate in eccesso, rispetto a quanto dovuto, avviene tramite la trattenuta dell’importo sulle buste paga successive ma nel limite massimo del 20% dello stipendio mensile; tale limite è stabilito per non creare eventuali forti disagi al lavoratore che, altrimenti, vedrebbe fortemente diminuita la disponibilità.

Per completezza di informazione, si segnala che a questa norma di carattere generale fa eccezione l’eventuale reiterato errore da parte del datore di lavoro che comporta un indebito retributivo che quindi si ripete nel tempo.

In tali casi, il dipendente potrebbe percepire tale maggiore retribuzione come volontà da parte del datore di lavoro di concedere un aumento dello stipendio e, in determinate situazioni da analizzare singolarmente, il datore di lavoro stesso non avrebbe il diritto alla restituzione.

Tenuto conto che nella situazione specifica indicata nel quesito la maggior retribuzione è dovuta esclusivamente a una errata indicazione della percentuale di part time tale fattispecie non è applicabile e quindi, nei termini sopra espressi, il datore di lavoro potrà trattenere l’importo erogato in eccesso dalle retribuzioni successive. Non può infatti realizzarsi la percezione della volontà di concedere un aumento retributivo con la semplice errata indicazione della percentuale di part time.

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Pubblicato da Francesco d'Alfonso
Risposta del 27 Luglio 2023

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