La prassi valutativa di una farmacia come di qualsiasi azienda è molto complessa. Nella valutazione della farmacia si usa normalmente un metodo empirico che è quello del moltiplicatore del "fatturato tipico" medio dell’ultimo triennio. Il range del moltiplicatore è oggi compreso tra 1.4 e 1.6 con punte sino a 1.8.
Tale metodo, tuttavia, non esprime appieno il valore di una azienda atteso che l’essenziale nella valutazione non è quanto una azienda ricava bensì quanto rende.
Ecco perché una particolare attenzione deve essere data al così detto Ebitda ricavabile dai bilanci aziendali. L’indice è un indicatore di redditività che, rispetto all’utile d’esercizio, tiene separate alcune tipologie di costo. Il calcolo è abbastanza semplice usando il bilancio lo si ottiene determinando l'utile scevro dagli ammortamenti e dai costi finanziari e straordinari. Il valore dell’Ebitda moltiplicato x 10-12 volte dovrebbe essere comparato con quello del moltiplicatore.
Ovviamente bisogna altresì prestare attenzione a tutti gli altri indici di bilancio (personale, locazione) e alla componente patrimoniale vale a dire alla componente attiva (scorte e crediti) e alla sussistenza di debiti aziendali che ai sensi dell’Art. 2560 c.c. che a tutela dei creditori statuisce che «L’alienante non è liberato dai debiti, inerenti all’esercizio dell’azienda ceduta anteriori al trasferimento, se non risulta che i creditori vi hanno consentito. Nel trasferimento di un’azienda commerciale risponde dei debiti suddetti anche l’acquirente dell’azienda, se essi risultano dai libri contabili obbligatori».
L’attenzione indi non deve essere posta solamente ai "numeri" ma anche sugli aspetti contrattuali ragion per cui è sempre consigliabile l’assistenza di un professionista del settore.