Gestione ricette “urgenti” in orario diverso dalla prescrizione: cosa fare?

Gestione ricette “urgenti” in orario diverso dalla prescrizione: cosa fare?

0
0

Come dovrebbe comportarsi quando, alle 6:00 di mattina di domenica, un cliente suona alla porta della farmacia per chiedere un collirio antibiotico prescritto alle 7:00 del mattino del giorno precedente dal pronto soccorso? Considerando che la farmacia rimane aperta durante tutto il sabato e che il paziente ha preferito dedicarsi ad altre attività piuttosto che recarsi in farmacia, il farmacista che si rifiuta di consegnare il farmaco, vista l’assenza di urgenza – il paziente avrebbe avuto ben 23 ore per procurarsi il farmaco –, può essere perseguito penalmente? In una situazione del genere, quale è il comportamento “ideale”?

Marcato come spam
Domanda del 9 Luglio 2024
274 viste

Nota bene: La risposta a questo quesito è stata pubblicata più di 4 mesi fa. Le informazioni contenute potrebbero essere obsolete

1
Domanda Privata

Per vie brevi, l’unica risposta possibile è che il farmacista deve (è obbligato a) dispensare il farmaco in quanto prescritto su una ricetta del pronto soccorso, chiedendo il diritto di chiamata notturno.

Nella situazione riportata, infatti, il limite temporale descritto per procurarsi il farmaco (23 ore) non esiste giuridicamente.

Nulla può sapere il farmacista su quali necessità possono aver impedito al paziente di procurarsi il farmaco immediatamente, come ad esempio
- indisponibilità economica
- impossibilità di raggiungere la farmacia
- nuovo ritorno in urgenza in Ps da parte del paziente poco dopo la dimissione
- o qualsiasi altra motivazione.

Sia inteso, potrebbe anche essere che il paziente ha “bighellonato” nella giornata facendo altro.

Ma sono tutte valutazioni che non competono in alcun modo al farmacista di turno, che, si ribadisce, è obbligato a dispensare il farmaco essendo la ricetta di provenienza da un Pronto soccorso (o ospedale o guardia medica) e non potendosi rifiutare di dispensare un medicinale a fronte di una ricetta formalmente corretta (Regio Decreto 1934). A tal rifiuto, il farmacista potrebbe essere sanzionato sia amministrativamente che penalmente.

Marcato come spam
Pubblicato da Marco Ternelli
Risposta del 9 Luglio 2024

Se non trovi risposte alla tua domanda nell'archivio domande
puoi inviare una domanda agli esperti.

Non perderti le nuove risposte pubblicate

Riceverai periodicamente le ultime risposte sugli argomenti trattati.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo il tuo indirizzo email per altre ragioni.