Scontrino medio farmacia, può essere considerato ancora come un indicatore di performance?
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In una discussione con dei colleghi è venuto fuori un dilemma sullo scontrino medio farmacia: parte dei report che riceviamo da una nota società di analisi statistiche sui dati della farmacia, fanno riferimento allo “scontrino medio farmacia” confrontato sia sul periodo precedente che con altre farmacie del paniere osservato. La domanda è: vista l’abolizione totale dei prezzi al pubblico su SOP e OTC, visto l’abbassarsi del prezzo al pubblico di molti farmaci di Fascia C a causa degli equivalenti, e vista anche la presenza negli scontrini di molti ticket, anche bassi, che fanno da dividendo, andando a ribassare il valore medio, visto il lievitare dei costi di gestione della farmacia, e quindi una marginalità decrescente su alcuni prodotti, è ancora attuale parlare di “scontrino medio” e utilizzarlo per le scelte strategiche della farmacia? Può uno scontrino medio alto avere una bassissima marginalità e uno scontrino medio basso avere un alta marginalità? Ha ancora senso parlare di “marginalità media per scontrino”, andando a coniare un nuovo indicatore della performance della farmacia? Non è il caso di suggerire a questi signori di pensare dei modelli più vicini al concetto di gestione moderna della farmacia?
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