L’art. 11, comma 7, del dl. Cresci Italia prevede che “ove i candidati che concorrono per la gestione associata risultino vincitori, la titolarità della farmacia assegnata è condizionata al mantenimento della gestione associata da parte degli stessi vincitori, su base paritaria, per un periodo di dieci anni, fatta salva la premorienza o la sopravvenuta incapacità”.
Ora, la previsione di una “gestione associata”, per di più su “base paritaria”, potrebbe costituire un ostacolo alla forma della sas, in cui infatti almeno uno dei soci assume la veste di “socio accomandante”, il quale, per il codice civile, non può compiere nessun atto amministrativo o di gestione per conto e/o in nome della società e dunque non può concorrere al rispetto della prescrizione di cui al comma 7 sopra riportato che impone, come si è visto, una “gestione associata” da parte di tutti i componenti la compagine assegnataria e perciò di tutti i soci.
La snc parrebbe pertanto essere l’unica forma di società adottabile, perché nella snc tutti i soci hanno, per così dire, “pari dignità” e tutti esercitano (o possono esercitare) i poteri di amministrazione e di gestione, salvo disciplinarli compiutamente nell’atto costitutivo/statuto.