L’accordo di rinnovo del CCNL sottoscritto il 7 settembre 2021, prevede, per la prima volta, l’assistenza sanitaria integrativa a favore dei dipendenti da farmacia privata.

A decorrere dal 1° novembre 2021, infatti, è dovuto un contributo (a carico del datore di lavoro) di 13 euro mensili per 12 mensilità l’anno. Tale contributo deve essere versato dal datore di lavoro con cadenza semestrale. Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare ai dipendenti interessati i dati dei versamenti effettuati.

Qualora il datore di lavoro fosse inadempiente (in relazione all’obbligo di che trattasi), sempre a norma dell’accordo di rinnovo citato, sarebbe tenuto ad erogare al lavoratore un elemento distintivo della retribuzione non assorbibile pari a Euro 25,00 lordi da corrispondere per 14 mensilità e che rientra nella retribuzione contrattuale, fermo restando il diritto del lavoratore al risarcimento del maggior danno subito. La corresponsione di indennità sostitutive non esonera il datore di lavoro dall’obbligo di garantire al lavoratore le prestazioni sanitarie.

Nella fattispecie riferita al quesito, quindi, qualora l’ex datore di lavoro non fornisca i dati dei versamenti effettuati e risultasse inadempiente, si avrà diritto a Euro 25,00 calcolate al lordo e sulla base di 14 mensilità.