Dopo la venuta del Covid è stato ufficialmente dato al farmacista la possibilità di eseguire vaccinazione antinfluenzale e "anti-Covid" in farmacia, tramite l'Accordo quadro tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SARS- CoV-2, 29 marzo 2021 e il Protocollo d'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini antinfluenzali.

Le competenze richieste sono lo svolgimento di un corso di aggiornamento – es. predisposto dall'Istituto superiore di sanità – seguito da una prova pratica di somministrazione certificata da un medico o infermiere; ad oggi, in alcune farmacie, è permesso a un farmacista già vaccinatore di formare un altro farmacista. Il farmacista è così abilitato alla somministrazione in farmacia di tali vaccini.

Per quanto riguarda la mancanza dei requisiti, i decreti e protocolli non prevedono specificatamente sanzioni, ma è facile ricondurre il tutto al rischio per la salute umana piuttosto che all'abuso di professione medica.