Il quesito pone due diverse questioni.

In merito al primo aspetto, nel caso in cui un farmacista partecipi ad una società che non gestisce farmacie private ai sensi della legge n. 362 del 1991, nel caso prospettato ai fini della contribuzione previdenziale all’Enpaf nulla cambierebbe e, quindi, si continuerebbe a versare i contributi in forma ridotta.

Il secondo aspetto, riguardo alla possibilità di prestare consulenza a favore della snc in fase di costituzione, deve necessariamente inquadrarsi nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di lavoro autonomo. Se le prestazioni rese dovessero riguardare la professione di farmacista, e la stessa attività fosse soggetta ad altra forma previdenziale (ad esempio INPS – Gestione separata) si avrebbe comunque diritto alla riduzione contributiva Enpaf; in caso contrario la riduzione non sarebbe possibile. Se, invece, l’attività non dovesse essere riferibile a quella di farmacista, non avrebbe rilievo in riferimento alla contribuzione previdenziale Enpaf.