La norma alla quale fare riferimento in questo caso è il decreto legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003 emanato in attuazione delle direttive 93/104/Ce e 2000/34/Ce, concernente aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro. In particolare la norma stabilisce che si ha diritto ad una pausa dal lavoro di almeno 10 minuti nel caso in cui l’orario superi le 6 ore giornaliere al fine di consentire il recupero delle energie e per la consumazione del pasto.

Nel caso prospettato nel quesito l’orario di lavoro giornaliero è di otto ore e la pausa pranzo è di 2 ore e mezza, quindi, ben all’interno della normativa in vigore.

Sebbene nessun’altra pausa sia stabilita per legge, un eventuale regolamento interno potrebbe stabilirne altre anche prendendo in considerazione diversificazioni tra il personale dipendente.