Contributi ENPAF e Partita IVA, come devo gestire la contribuzione?

Contributi ENPAF e Partita IVA, come devo gestire la contribuzione?

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Per venti anni ho pagato all’ENPAF la quota ridotta come dipendente e per altri due come disoccupato; ora, trovandomi nella necessità di aprire partita IVA, devo pagare la quota intera dei titolari o soci di farmacia pur essendo semplice collaboratore presso esercizi di cui non sono assolutamente proprietaria ? Alcuni codici ATECO contemplano l’attività di farmacista a prescindere da titolarità o partecipazione societaria. Non posso pagare almeno la quota al 50% ?

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Domanda del 29 Gennaio 2017
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Domanda Privata

Gentile Dottoressa,
ben trovata.
Vengo subito al Suo urgente quesito, confortandoLa circa la reale natura del problema.
In base all’art.21 del Regolamento ENPAF, il Farmacista iscritto all’Ente previdenziale che eserciti attività professionale senza alcuna altra copertura previdenziale obbligatoria, es. eserciti l’attività di collaboratore di farmacia con apertura di P.IVA, è da un lato obbligato al pagamento dei contributi ENPAF e dall’altro non è autorizzato od interessato a nessuna forma di riduzione o diminuzione dei contributi dovuti. Quindi, se la P.IVA risulta aperta in un anno per un periodo pari ad almeno 6 mesi più un giorno, il contributo si paga per intero, ma dall’altra parte quell’anno vale ai fini della maturazione del diritto alla pensione.
Il motivo di tale disciplina è da ricollegare con il fatto che l’alternativa, in caso di apertura della P.IVA, non potrebbe essere quella del mancato assoggettamento a contributi, ma eventualmente quella del versamento dei contributi della c.d. gestione separata INPS, che ammontano, a far data fino al 31.12.2016, al 27,72% con un minimale di reddito di € 15.548 pari a € 4.309,91 di contributi annui da versare.
Prescindendo dal fatto che dall’1.01.2017 è stata prevista una riduzione al 25% dell’aliquota contributiva, la ratio della normativa serve ad evitare che si perdano gli anni di maturazione della pensione diretta ENPAF o che si versino contributi, in misura più o meno equivalente o addirittura maggiore, presso un altro ente previdenziale, in questo caso l’INPS, con tutte le problematiche collegate al mancato raggiungimento dei limiti minimi previsti per la pensione.
Il codice ATECO utilizzabile per l’apertura della P.IVA potrà essere ad esempio il codice “74.90.99 Altre attività professionali non classificabili altrove”.
Restando a Sua disposizione per chiarimenti e delucidazioni, confido di esserLe stata utile e Le auguro un meraviglioso proseguimento di settimana.

Cordiali saluti

Silvia Di Domenico
Dottore Commercialista
Revisore Legale

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Pubblicato da Silvia Di Domenico
Risposta del 29 Gennaio 2017

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