I contributi previdenziali sono dovuti da tutti gli iscritti agli albi degli Ordini provinciali dei farmacisti, non sono frazionabili e devono essere versati per intero; infatti, a tal fine non rileva la data di iscrizione o di cancellazione dall’Enpaf. Inoltre, la contribuzione è forfettaria – è stabilita annualmente dal Consiglio nazionale dell’Enpaf –, non essendo rapportata al reddito prodotto.

Gli iscritti che versano la quota intera – c’è anche la possibilità di richiedere riduzioni contributive in alcuni casi specifici – possono decidere di versare una contribuzione maggiorata, doppia o tripla, rispetto alla contribuzione intera base.

In caso di esercizio di tale opzione volontaria si otterrà un coefficiente di pensione più alto che comporterà un maggior trattamento pensionistico.

I versamenti maggiorati non comportano, tuttavia, un più rapido raggiungimento dei requisiti di anzianità contributiva necessari per maturare il diritto alla percezione del trattamento pensionistico.

Per completezza di informazione, si segnala che tutta la contribuzione previdenziale – sia quella obbligatoria che quella facoltativa – è deducibile dal reddito imponibile ai fini Irpef con applicazione del criterio di cassa – i contributi sono deducibili nell’anno di effettivo pagamento.