Sia la variazione in aumento della durata dell’orario di lavoro che la variazione della collocazione temporale possono avvenire se nel contratto di assunzione sono previste queste flessibilità. In ogni caso, le variazioni devono essere comunicate dal datore di lavoro con un preavviso di almeno due giorni lavorativi. Il lavoratore, in questi casi, avrà diritto a percepire una maggiorazione del 10% (forfettaria) della retribuzione oraria esclusivamente per le ore che sono state oggetto di variazione o incremento.

Qualora il contratto di assunzione non preveda alcuna flessibilità, l’orario di lavoro non può essere modificato se non con il consenso delle parti. Nel caso prospettato nel quesito – contratto di lavoro a tempo parziale a 28 ore settimanali – le ore lavorate in più rispetto a quanto contrattualmente stabilito devono essere svolte previo consenso del lavoratore, nel limite delle ore di un contratto a tempo pieno – 40 ore settimanali – e a seguito di specifiche esigenze organizzative della farmacia anche in relazione a incremento dell’attività. Le ore lavorate in più dovranno essere retribuite applicando le maggiorazioni previste.