Reperibilità notturna farmacista: è un obbligo o atto volontario?

Reperibilità notturna farmacista: è un obbligo o atto volontario?

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La reperibilità notturna è un obbligo da parte del farmacista oppure è da considerarsi un atto volontario? In altre parole, vi è la possibilità di opporsi alla necessità di fare un turno notturno in farmacia?

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Domanda del 4 Novembre 2022
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Domanda Privata

Nel caso in cui la farmacia espleti il servizio notturno, il farmacista è obbligato a svolgere il servizio richiesto.

Tale obbligo, tuttavia, è svolto tenendo conto del rispetto delle turnazioni dei dipendenti della farmacia e in considerazione di altri elementi, quali:

divieto di svolgimento del servizio notturno per le donne in stato di gravidanza e fino al compimento di un anno di età del bambino;

non sono tenuti allo svolgimento del servizio notturno la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o il padre convivente;

la farmacista o il farmacista che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente fino al compimento del dodicesimo anno di età;

la farmacista o il farmacista con a carico una persona disabile;

diritto all’astensione dal servizio notturno in caso di genitori separati o divorziati con figlio convivente di età inferiore ai 12 anni.

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Pubblicato da Francesco d'Alfonso
Risposta del 4 Novembre 2022

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